sabato 24 novembre 2007


Il tempo oggi è volato. L'esser malata mi dispensa dal pensare ai miei doveri universitari, non è male. Ho avuto tutto un giorno a disposizione per fantasticare, leggere, guardare film..ma che noia! Sono due ore che mi sto rotolando nel letto, cercando di divincolarmi da questo pesantissimo piumino e provando ad inventarmi qualcosa da fare..Vorrei tanto uscire, sentire un po' di aria fredda, stringermi nel cappotto, guardare la città ormai illuminata a festa e fare un giro in libreria, assaggiando qua e là qualche buon titolo..E invece sto qui con la testa confusa e pesante, con i brividi che ogni cinque secondi mi vengono a scuotere un po'...ascolto il mio corpo stanco e percepisco la mia pelle sensibile al minimo contatto..metto un po' di musica, l'ultimo album dei Radiohead, e mi lascio cullare dalla voce di Tom Yorke, lamentosa, quasi quanto questo post..

domenica 18 novembre 2007

etruscologia


Un grande in bocca al lupo per l'esame di domani a Giulia, Fabio, Tobia..e a me!

Foto: la nostra "chapliniana" !

sabato 17 novembre 2007





in ritardo ecco alcune foto from Marzabotto!
Il fuoco, dentro, continua ad ardere.

domenica 11 novembre 2007

You - Radiohead

You are the sun and moon and stars are you
And I could never run away from you
You try at working out chaotic things
And why, should I believe myself not you?
It's like the world is gonna end so soon
And why should I believe myself?
You, me and everything caught in the fire
I can see me drowning
Caught in the fire.

giovedì 11 ottobre 2007

Sulle note di “Michelle” inizio a pensare…a volte vorrei che tutto potesse essere facile come in una canzone; poter esprimere ciò che si ha dentro senza esitazione alcuna e iniziare a sperare che le parole, le note, suscitino un’emozione, un interno sussulto, almeno.
Le parole senza musica sono tutt’altra cosa, escono di bocca così goffe, senza l’appoggio della melodia e spesso si perdono nell’aria o, a volte, non hanno nemmeno il coraggio di uscire.
Tutto questo per dire cosa? Non lo so, era giusto un pensiero.
Ma sapete qual è la cosa che in assoluto mi piacerebbe di più? Poter avere una colonna sonora durante le mie giornate.. non sarebbe meraviglioso? Una canzone adatta per ogni momento, una canzone ad amplificare le emozioni, le sensazioni, a rendere perfetto un attimo speciale..
Per esempio ora che sto scrivendo raggomitolata sulla mia poltrona, avvolta da una coperta di lana azzurra, con il portatile in equilibrio precario sulle ginocchia, dovrebbe piano piano farsi strada dal silenzio una melodia dolce, calma…tipo quella che sto ascoltando ora (elliot smith), però così non vale, dovrebbe nascere dal nulla, così si che sarebbe una vera soundtrack!

Sto cercando di riordinare i pensieri, ma le ultime settimane sono trascorse così in fretta che in mente non mi rimane altro che un pugno di ricordi confusi e ora sono qui a chiedermi il perché di alcune parole dette e non dette, i motivi delle liti, la sottile logica, che ora non colgo, dietro allo svolgimento della mia recente vita.
Mi trascino dietro ancora le solite questioni insolute; sembra, poi, che mi stia divertendo ad aumentare questo fastidioso bagaglio.
Lo stato che avverto maggiormente è la stanchezza. Vorrei tirare una bella riga dritta e iniziare dalla nuova pagina, ma ho paura di perdermi, di rimanere senza coordinate e quindi continuo a cancellare e a ricominciare sempre dallo stesso punto e la pagina piano piano si sta consumando..metafora ardita!
Parlando di cose concrete (questi discorsi del detto e non detto, di castelli in aria e metafore, dopo un po’ annoiano anche me) veniamo alla realtà quotidiana.
Ancora una volta la convivenza forzata con delle altre persone ha portato in me un’ulteriore crescita.
In primo luogo imparare a trarre il meglio da chi ci troviamo intorno non mi sembra una cosa da poco. Mettere da parte antipatie, prime impressioni fallaci, timidezze e quant’altro, per collaborare, lavorare, e crescere, perché no, insieme mi sembra un buon risultato, una realtà che se può rivelarsi scontata, a me era in parte sconosciuta..e infatti ce ne è voluto di tempo per accettare tutti con i loro caratteri e bagagli di esperienze, che in un verso o nell’altro si facevano strada in discorsi, atteggiamenti, modi di fare…quindi posso dire che queste tre settimane passate a Marzabotto siano state faticose ma anche costellate di piccoli momenti di singolare bellezza!!
Per il resto che dire…conoscere nuove persone, conoscere meglio quelle che prima salutavi appena, condividere con altri, anche solo per poco, la tua vita, mi sta proprio piacendo, mi fa star bene, con tutti i pro e i contro che questo porta con sé..quindi..quand’è che si riparte??

giovedì 13 settembre 2007

Lord of the flies

E'strano sentirsi parte di un gruppo, è una sensazione che non provavo da tanto tempo e quasi non ricordavo più quali dinamiche fossero alla basa di questa "realtà". Dopo due settimane a Trento con gli altri posso dire di essermi rinfrescata la memoria e di aver ripercorso in 14 giorni tutte le fasi della mia prima adolescenza.
Il momento straniante dell'inserimento in una comunità già formata,l'iniziale ostilità, la confidenza che arriva piano piano fino ad arrivare alla complicità, a una potenziale amicizia..E' stato curioso confrontarsi con persone cosi' diverse da me in una convivenza, diciamo, "forzata"..
Non mi reputo un "animale sociale", tutt'altro, sto bene da sola, con i miei spazi e i miei ritmi, ma questi periodi saranno una giusta terapia per la mia indole ORSINA.
Lunedì partiro' per Marzabotto e si ricomincerà tutto da capo!! Forse è un po' troppo!!


Oggi pomeriggio ho terminato di leggere "il signore delle mosche". Devo ancora fare ordine tra le sensazioni e i pensieri che ha suscitato in me. E' un libro duro, dove l'istintività e la ferinità dell'animo umano fanno da padrone; ne esce l'immagine di un uomo brutale, bisognoso di lasciarsi andare agli istinti piu' infimi, ma che ,vergognandosene incosciamente, proietta le proprie atrocità su un'entità esterna, su una "bestia", un idolo da adorare e placare. E questo fa pensare.
Così vediamo il passaggio da "..un tempo in cui la vita era così piena che si poteva fare a meno della speranza", a un'era di terrore e brama di sangue. E si tratta solo di ragazzi.
Un sentito grazie a Giulia, per essere in ogni momento il diavoletto sulla mia spalla sinistra...

mercoledì 12 settembre 2007


un bel sorriso "from Paris" per iniziare bene il nuovo anno accademico!

incontro

Due occhi azzurri intravisti attraverso velati vetri di una macchina..sai di chi sono. Ogni tanto ti è capitato di perdertici, cosi' per caso, senza motivo, senza contatto, senza una parola..Due occhi azzurri che per un secondo vorresti avessero un'aria familiare, confidenziale, e invece ti incrociano freddi, con apparente curiosità, ma in fondo non sai neanche se ti hanno vista davvero; ti piacerebbe magari associare a quegli occhi un tono di voce, un movimento delle mani, un sorriso..Poi ti accorgi che stai andando oltre con la fantasia..